Chi sono le Fate?
Sin dai tempi antichi il mistero delle Fate è stato oggetto di congetture da parte dell’uomo. Che cosa sono le Fate? Da dove sono venute? Le Fate sono esseri soprannaturali dotati di potere magico grazie al quale possono cambiare aspetto e farlo cambiare agli altri. Frequentano caverne, rocce, colline, boschi e sorgenti; sono pronte a correre in aiuto degli innocenti e dei perseguitati; riparano torti, vendicano offese, ma possono essere anche maligne e vendicative.
Sicuramente presente nelle credenze popolari fin dal secolo XVI, la Fata è un personaggio ad un tempo dolce, affascinante ed enigmatico. I suoi tratti distintivi, in tutta Europa, sono la conoscenza degli umani idiomi, l’amore per la musica e la danza, l’abitazione presso sorgenti e fontane, il carattere socievole di “dama gentile”. Sono ben proporzionate, aeree, diafane, vestite di candidi veli. Di notte la loro bellezza è al culmine; di giorno si mostrano con i capelli bianchi, gli occhi arrossati, il volto grinzoso: perciò si mostrano solo di notte e non amano certo la luce del giorno. Tutto nelle loro persone denuncia delle forti personalità cadute in disgrazia. La vista di una tonaca, il suono delle campane le mettono in fuga… Il loro soffio è mortale… Esse fanno sortilegi… Chiunque abbia turbato l’acqua delle loro fontane o le abbia sorprese mentre si pettinano i capelli, è quasi sicuro di morire, soprattutto se si tratta di sabato, giorno sacro della Vergine, che esse hanno in orrore. Si crede che esse rapiscano i bambini; il loro scopo è di rigenerare la loro razza maledetta. E’ per questo che desiderano di unirsi agli uomini: e per arrivare a ciò esse sono pronte a violare tutte le leggi del pudore. Nella Fata, così come la tradizione ce la dimostra, convergono però anche le caratteristiche d’altri esseri straordinari: la luminosità delle regine elfiche, la bellezza degli spiriti femminili delle acque; la fata dell’immaginazione dei bambini, i suoi melodiosi canti svelano le bellezze segrete della natura, i suoi abiti hanno i colori dell’acqua, verde, azzurro, argento, oro...
Le Fate sono complicate per natura e il loro comportamento è regolato da un codice morale molto lontano dal nostro. La maggior parte di questi piccoli esseri, quali che siano le loro dimensioni, il loro aspetto e il loro carattere, possiede poteri nascosti e può a suo piacimento distribuire la buona e la cattiva sorte. Quindi, quante più cose sappiamo sul conto delle Fate, tanto maggiori sono le probabilità di uscire incolumi da un incontro con loro. Quando si ha a che fare con le Fate è di capitale importanza trattarle con attenzione e riguardo. E' fin troppo facile offenderle e guai a chi si prende delle libertà… Le Fate sono attratte incessantemente da ogni forma di creatività e soprattutto dagli istanti di grande commozione, ai quali cercano di partecipare. Gli amanti, i poeti, gli artisti, gli scrittori, gli scultori, i tessitori, i musicisti, tutte le arti invero riconoscono un debito nei confronti di una forza non identificabile, invisibile, capricciosa, sensibile, delicata, inafferrabile e potente, chiamata "ispirazione" o "Musa", che, quando è presente, è in genere irresistibile.
Miti d'Irlanda
Sempre rimanendo entro i confini del nostro continente, i miti delle isole britanniche riportano che il Popolo Fatato è ciò che resta di un'antica stirpe divina dotata di poteri sovrumani che governava l'Irlanda, i Tuatha de Danaan (pronuncia inglese Tootha day Danan), ovvero "Figli di Dana" i quali, una volta decaduti, si ritirarono nella dimensione Feerica, luminosa e incantata.
Comunque vengano chiamate e a prescindere dal luogo in cui ci si trova, pare comunque che Fate, Elfi e creature affini (ci riferiamo sempre a quelle più evolute) siano organizzate in Corti gerarchiche, con a capo tanto di Regine e Re. Le loro società sarebbero pertanto simili a quelle dei popoli umani, nonostante le loro esistenze siano connotate da leggi Naturali differenti da quelle che regolano il nostro piano materiale, leggi tali per cui a noi resta difficile comprendere anche solo quanto duri la loro vita e se il nostro spazio-tempo per loro abbia un senso.
